martedì 30 aprile 2013

The world is not so great......


At the Santa Cruz (Portugal) restaurant

Camòrs: I would taste a tipical dish, would you mind to suggest me something.
Waiter: There's a tipical fish, but I don'r remember the name. Maybe coldfish...but I'm not sure.
            In portoguese we say o'Bacalau...I'm sorry...I know you probably don't know portoguese...

Camòrs: Thank you, don't worry, you're right I don't speak portoguese but in Italy we named it Baccalà.
               Obrigado.


The world is not so great......

lunedì 22 aprile 2013

Bad times

There's a place
where it seems that everything is dark.
There's a land
where it seems every window is closed.
Thanks God remains a blurry light
and we have a duty to keep it turned on.
Who can, must remember to other that
that light truly exist,
and that the only thing can embrace the neck of a father,
are the arms of his son,
not the spires of a rope.
That place is my land,
where somebody thinks
life is less important than a coin.
Where soonest or later 
no one will have nothing
for keeping it switched on.
Then we'll have the darkness forever ,
and in the darkness
also the gold can't shining.
--- o ---
C'è un posto
dove sembra che tutto sia scuro.
C'è una terra
dove sembra che ogni finestra sia chiusa.
Grazie a Dio rimane ancora una luce sfocata
e noi abbiamo il dovere di tenerla accesa.
Chi può, deve ricordare agli altri
che quella luce esiste veramente,
e che l'unica cosa che può abbracciare il collo di un padre,
sono le braccia di suo figlio,
non le spire di una corda.
Questa è la mia terra,
dove qualcuno pensa
che la vita valga meno di qualche moneta.
Dove presto o tardi
nessuno avrà più niente
per tenere accesa quella luce.
Allora avremo l'oscurità per sempre,
e nell'oscurità
anche l'oro non può luccicare.  


Camòrs

giovedì 18 aprile 2013

Proprio un bel paese....


Scatter the colors to the canvas
by unnatural alchemy,
tufts of grass
and puffs of soil
launches to encircle
the priceless painting,
as most precious framing.
Every glance
is a poetry strophe,
because my country,
is a dream.
Really hope every  well ... to who
is driving the live here to a nightmare.

Disperdi i colori alla tela
con innaturale alchimia,
ciuffi d'erbe
e sbuffi di terre
lancia a cingere
l'impagabile dipinto,
per cornice più preziosa.
Ogni sguardo
è una strofa di poesia,
perchè il mio paese
è un sogno.
Auguro davvero ogni bene...a chi
sta facendo diventare un incubo viverci.

Camòrs 

martedì 16 aprile 2013

The last mile (dedicated to all victims in Boston)

Martin is happy,
in his eyes shining joy.
Looking carefully
among the faces of the people
his father’s eyes,
to shout him his love.
William is running,
fatigue is much,
but the arrival is over there
and He already knows
he will find the strength
for the last steps,
in the eyes of his son.
Even Bill is running,
training for sale,
white hair and 45 marathons.

4h09’44’’

A crash, screams, the light is off.
For someone, forever.
Martin and William
you will not see anymore.
Bill falls down,
but find the strenght,
he stands up
and pass the finish line.
It’s just an action,
but it’s a lot.

To you, that now hide yourself
like the worst of worms,
be aware,
that we will continue to run.
Because you have stolen us the light,
but you can never take away
the hope to find it again.
We run and run,
with Martin in the heart
following the example of Bill.

lunedì 15 aprile 2013

Metamorphosis


Metamorfosi

Ignoro il conoscere
di queste illustri stanze,
fin timoroso,
di tale forbita eleganza.
Eppure mi aggrada
l'odore di cera e legni di coro.
Bellezze di marmo accarezzo,
con occhi di piuma.
Nei colori miniati
smarrisco la ragione,
nell'olio di tele e strappi d'affresco,
mi struggo in un tempo passato.
Si dipana la via del labirinto,
scansando minossei timori,
riscopro trionfante le aride fonti...                                                                        
 ...'l cor mio si crepa
e fluir d'amor appare,
pelago naufrago
all'uscir di plaggia,
in eburnea luce.
Qual metamorfosi accòrse,
ché loquela mia si volve
di smarriti codici
e donde vò a scovrir
rinata mia passione
del perito lemmo.
Inerme giaccio,
silente m'aggrado,
ché  parlo ora io
d'antico sembiante.
Piegato a vie si erte
mossi 'l pié
          con core d'infante.


Camòrs






















venerdì 12 aprile 2013

La vera cima


La vera cima, forse,
non va ostinatamente
ricercata lassù.
La vera cima è svettante dentro,
la si può scalare sempre;
non conosce il buio della notte,
non conosce il gelo dell'inverno,
non conosce la vertigine d'abisso.
La salita alla montagna,
nel rispetto della sua essenza,
è sentiero di catarsi.
Il monte, la montagna è
un fratello o una sorella maggiore,
che ti mostra una via,
un esempio; per crescere,
per diventare davvero grande.
Mi mostra ogni volta
nel suo esistere e nel suo resistere
il senso di parole arcaiche:
umiltà, tenacia, amore.  
Potrò salire allora,
senza muovere passo,
nella nebbia più densa
alla luce d'un timido sole
che m'indica, con gioco d'ombra,
il profilo di questa mia vera cima.

Camòrs

venerdì 5 aprile 2013

Montanaia


A sera sono in rifugio.
Soli.
Intorno a loro il grande silenzio, formato dall'unione, dalla sovrapposizione di tanti rumori:
lo stromire dei rami, la caduta d'un sasso lungo il pendio, il tenue lamento del vento.
E' come se il tempo si fosse fermato.
Non esiste più nulla.
La salita lontana, tanto lontana.
Sono fuori dal tempo e dall'ambiente.
Accendono il fuoco, si scaldano alla fiamma sotto il tetto di legno, come tanti uomini prima di loro;
ogni gesto ha il valore puro e semplice dell'atto, ogni parola il peso d'un lungo discorso.
Strana comunione, in cui ci si dice tanto senza parlare, nella quale ci si sente tanto vicini l'un l'altro.
E si intuisce che oltre il piccolo ricovero di tronchi, più in alto della montagna che si voleva scalare l'indomani,
al di là del cielo terso, ove splendono e palpitano miriadi di stelle, c'è Qualcosa di più grande,
per Cui noi esistiamo, per Cui ci sono i monti, il ruscello, gli abeti.
E si sente un particolare affetto per il compagno, gli alpinisti, gli uomini.
E si vorrebbe essere più buoni.


Spiro Dalla Porta Xidias - tratto dal libro "Montanaia" 1957

giovedì 4 aprile 2013

Alpe mistica




Sali, carezzando la roccia, anima mia.
Allunga le mani al cielo
e abbraccia la pietra tagliente.
Odora il profumo di polvere
e d'erbe tenaci.
Stupisciti, nel mutare di forme,
da ombre distese alla forza del vento.
Alzati, gustando lo sforzo,
da sapide gocce, ornato sul volto.
Eleva il tuo essere
oltre l'effimero mare di nubi.
Abbandona ogni esile logica
in coltri di neve e perditi,
smarrisci lo sguardo
ai confini dell'orizzonte.
Affida le picche al ghiaccio
e fonditi all'eterno cristallo. 
Lasciati confondere
dalle mille voci del silenzio
e libera all'aere i petali della vita.
Questa è l'alpe mistica,
cantata dai nostri avi,
ammutoliti al bivacco stellato,
slanciando lo spirito al vuoto.
Ogni istante vissuto in tale armonia
diventerà un appiglio, una presa,
là, alla fine della valle.
Davanti all'ultima parete,
quella che si scala senza corde,
dispersi nei colori del tramonto.
Ripida e vergine d'umani archibugi, attende,
silenti salitori d'ogni dove e quando;
all'unica cima,
verso la sola vetta,
che allieta la vista negli occhi di Dio.


Camòrs