lunedì 30 marzo 2015

Buona Pasqua


Nella molteplicità dei titoli, in un’immensa biblioteca alpina, esiste una salita che per atavica fattezza risulta essere particolarmente importante. E’ complessa, intensa ed al contempo accessibile a tutti. E’ là, solitaria, di gran spolvero, in bella mostra. Ha una linea elegante e preziosa, ed è laggiù appartata, investita di tutti gli onori ma condannata a raccogliere, alla meglio, blasonata polvere. Ogni tanto un fugace sguardo curioso s’avventura e accarezza quelle pieghe di roccia, ove si scorge un sussulto di fatica. Un impegno diverso però ne contraddistingue lo sviluppo: silenzioso, nascosto, intimo. L’uomo la rifugge, quasi con timore, non coglie più il senso delle cose fatte per se stessi, solamente per una propria crescita, non sventolate, non condivise. Per ragioni ancestrali le difficoltà sono celate alla vista d’un obiettivo lontano, non si notano, anzi, nemmeno si scorgono. Dal piede del monte appare addirittura una salita banale, scontata, facile. Eppure pochi sono quelli che si sono cimentati, ed ancora meno quelli che sono riusciti a salirla davvero. Ma la voce s’è diffusa velocemente e allora piuttosto che incastonare una sconfitta nell’oro della nostra vita, meglio desistere, rinviare, appigliarsi ad instabili protuberanze per giustificare una rinuncia.
Quella parete si chiama Pasqua, qualcuno la chiama Resurrezione. E’ situata sulle verticalità di un monte misterioso, per certi versi in vita inarrivabile. Io la chiamo semplicemente Consapevolezza, e forse è l’unica parete che nella vita sarebbe necessario attaccare per avvinghiarne la roccia con tutta la veemenza che risiede nelle proprie forze. Tentare e ritentare, provare e riprovare; senza imbarazzi, timori reverenziali o inganni. Non importa lo stile, inefficace ogni sorta di tecnica. Qui si vince con l’arma del cuore, con il potere dell’umiltà d’animo, per raggiungere la meta ambiziosa di un paesaggio senza eguali. L’unica ascesa, a dispetto d’altri luoghi più elevati, che regala il panorama più maestoso solo a chi lo sa osservare dentro se stesso.

Un augurio di buona Pasqua a tutti, alla mia maniera, e di una serena scalata…………
  
Camòrs

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