giovedì 26 marzo 2015

La mente sale pareti inaspettate (Canalone Comera con variante degli Alpini)

Monte Resegone - Lecco - Italy 
La mente sale pareti inaspettate (Canalone Comera con variante degli Alpini)

…….è una delle cose più meravigliose e al contempo orribilmente paurose che io abbia mai visto, eppure ogni volta un barlume di quiete s’accende nel mio animo. Parto, m’avvicino, studio lei ed esamino me. Si può andare. E’ un buon giorno per tentare questa scalata, è un buon momento per cedere all’insegnamento della natura. Da quando ho cominciato il mio percorso, dall’istante in cui mi è stata donata la lucidità per compierlo, ho compreso come il punto d’arrivo cui devo tendere, è l’armonia. Un equilibrio inevitabile, una mescolanza apparentemente casuale che cela la matrice della perfezione. Possibile che ogni essere umano non si renda conto di questo? Perché mai la mente umana non impone un atteggiamento costante verso la piena armonia. E’ sopravvivenza anche questa, ne sono convinto, ma qualcosa circuisce questo istinto primordiale confondendolo, ingannandolo con falsi miti e materiali idoli. Esempi che ci palesano questo nucleo armonico, intrinseco a molte cose, ne abbiamo sotto il naso ogni giorno. Eppure, spesso, non vediamo più in là di un mero tecnicismo, o peggio, di un banale riscontro economico. Quale differenza, allora, troviamo tra una tela imbrattata di colori e un dipinto, ad esempio, del Caravaggio? Non è forse nella mescolanza armonica infusa tra i colori, tra i giochi d’ombre del Merisi? Pensiamo a cosa differenzia un groviglio di rumori da una melodia sinfonica. La matrice è sempre la stessa, il suono, eppure esiste un impagabile ingrediente capace di trasformare e trasmettere da un gruppo di cose, un’essenza di armonia. Questa essenza, in natura esiste da sempre e non sarebbe possibile alcun altro equilibrio se ciò non fosse così strutturato. Dunque, mi si passi il sillogismo, se nella natura c’è armonia e l’uomo è elemento della natura, allora anche nell’uomo c’è dell’armonia. Oggi non sono più del tutto convinto sia così, ci siamo chiamati fuori, abbiamo chiuso le porte ad un certo senso di appartenenza alla natura,ingenuamente la vogliamo dominare, crediamo di poterlo fare. Ci troviamo in un limbo culturale. Troppo umani per fuggire la natura, forse troppo tecnologico dipendenti per tornare ad essa. In sostanza, totalmente disarmonici. Mi piacerebbe avvalorare questa mia convinzione, per la mia vita e per quanti possano pensare in maniera a me affine. Sento che la montagna potrà aiutarmi in questa ricerca, in una meditazione di scoperta, in una nuova crescita. L’armonia come panacea di tutti i mali, perché lì risiede il rispetto verso tutto e tutti, l’essenza di una ragione pura, priva d’ogni condizionamento e quell’armonica mescolanza tra la vita e la morte che genera l’infinito……..
Camòrs

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