Il regalo più bello, più intenso ed indelebile. Vedere gli occhi di chi t'accompagna rapiti, interessati, fino alla commozione. I volti tesi nel non lasciar scappare le parole. Non è una presentazione, è pura condivisione. Vibrante, unica, indimenticabile. E' stato per me meraviglioso, come salire su una cima.
Quando mi è stato chiesto di parlare dei
sentimenti che la montagna trasmette, la prima cosa che mi è venuta in mente è
quando raccontiamo ad un amico/collega che non frequenta la montagna delle
nostre esperienze – mi sono svegliato alle tre del mattino, sono uscito che
c’era un po’ di vento, saranno stati 15 sotto zero, e poi dopo uno slalom tra
alcuni crepacci eccoci alla base della parete. Dopo quasi sei ore di salita
eccoci in vetta, qualche istante e poi giù di nuovo verso la valle-. La
risposta è, quasi sempre, la stessa: “ma chi te lo fa fare?”. Chi ce lo fa
fare, bella domanda. Molti hanno tentato di rispondere, come per esempio Guido
Rey, che disse: “la montagna è per tutti, per chi cerca il riposo nella quiete,
come chi nella fatica ricerca un riposo ancora maggiore”, frase nota visto che
tutti l’abbiamo all’interno della tessera del CAI. Frase vera, anche se non
completa, perché non è solo il riposo che ricerca chi va sui monti. La
frequentazione montana, l’escursionismo e l’alpinismo finiscono per diventare
uno stile di vita, un modo di pensare, quasi una filosofia. A tal proposito il
filosofo tedesco Nietzsche disse: “Filosofia è la libera scelta di vivere tra i
ghiacci e le alte vette”. Eccoci quindi
al titolo della presentazione di stasera – Con la testa tra le nuvole- dove non
vogliamo sottolineare il fatto di essere sbadati e distratti, ma frequentatori
di una intima vetta, un personale luogo dell’anima dove ritrovare energie e
motivazioni per proseguire la nostra ascesa.
1 - La montagna raccontata: Un richiamo
misterioso
C’è
una forza propulsiva che attira lo spirito a percorrere i sentieri prima ancora
che le cime. Una voce ipnotica che chiama l’individuo e unisce la cordata, più
forte della corda stessa. E capiamo che non siamo più noi a conquistare la
montagna ma lei a conquistare noi.
2- La montagna
raccontata: s’apre il panorama, s’apre la mente
Ci
sono parole e pensieri che in montagna manifestano il loro colore originale,
amplificati nella nostra mente con intensità e a volte drammaticità, dal
silenzio e dalla maestosità dell’ambiente. Amicizia, Amore, Armonia, Vita,
Pace. Rifioriscono di significato come il crocus
in alpeggio buca la neve in
dissolvimento.
3- La montagna raccontata: Intangibile stupore
C’è
uno speciale dono che la montagna regala, ovvero l’infinita capacità di
meravigliarsi. Scoprire l’inesauribile bellezza delle piccole cose, così come
in quelle più maestose. Ritrovare con sorpresa il proprio cuore di fanciullo,
dove in ogni momento regna l’entusiasmo e la gioia di vivere.
4- La montagna raccontata: Un sentimento profondo
Una
delle cose più straordinarie è l’irrilevanza delle distanze. Non solo quelle
fisiche, geografiche, ma anche quelle temporali. Si annullano le differenze
generazionali nella passione comune e si condividono i sentimenti più profondi.
Scaliamo la roccia della storia, quella recente e quella più sbiadita e
lontana.
5- La montagna raccontata: Rispetto e gratitudine
E
alla fine di tutto questo vagabondare, mentre svuotiamo lo zaino dagli
indumenti ancora umidi, zuppi di ricordi, troviamo sul fondo della sacca che
qualcosa lo abbiamo portato a casa: un grande rispetto e una sincera
gratitudine. E non possiamo fare altro, nostro malgrado, che riprendere la
nostra salita……….
Grazie di cuore per le belle sensazioni che mi avete donato.
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