venerdì 7 ottobre 2016

Riflessi nel ghiaccio


La vita è come la salita di un monte,
non puoi sapere cosa ti attenderà dietro ad ogni spigolo.
Terrificante, meraviglioso.




A volte le pagine di un libro possono scorrere come le ore in una giornata autunnale. Le parole diventano ipnotiche, come le foglie che lievemente abbandonano il ramo sospinte da folate leggere. I loro colori intensi e variegati riempiono di magia il suolo, e così anche accumuli di frasi rivestono di meraviglia la mente. L'inaspettato è arcano e meraviglioso, genera sentimenti sconvolgenti e irrazionali: stupore, paura, felicità. Da un intreccio di emozioni personali è nato "Riflessi nel ghiaccio", una storia molto particolare, che parla di montagna (e che montagna), del sentimento paterno e di quello dei figli, di sogni, angoscie e riflessioni che ognuno affronta nel proprio quotidiano. Una ambientazione montana particolarmente avvolgente, a tratti esoterica nei contenuti, laddove il tangibile e l'intangibile si mescolano in un'amalgama in cui diviene difficile capire il confine dell'uno e dell'altro. Un viaggio profondo e delicato, che non può che far immedesimare e commuovere. Una scalata complicata e pericolosa quella della montagna più ardua: la vita. 

Come introduzione al mio ultimo lavoro, lascio la presentazione al poeta e amico Fabio Rossi, che nella sua prefazione al libro ha colto in maniera chiara, ironica e lucida il particolare equilibrio narrativo e gli spunti di riflessione che cercavo di trasmettere.

Stefano Camòrs Guarda

Prefazione

   Quando Stefano mi chiese di scrivere la prefazione del suo nuovo libro, ne fui ovviamente contento e orgoglioso ma, devo essere sincero, un velo di preoccupazione si insinuò nei miei pensieri. Le storie che scrive, infatti, prima ti incuriosiscono e appassionano con la loro scrittura fluida e lineare poi però, pagina dopo pagina, ti colpiscono violentemente quando meno te lo aspetti.
   I suoi libri sono spigolosi e imprevedibili come le rocce delle montagne che ama scalare, non sai mai cosa aspettarti; scivolare e cadere dietro ai suoi pensieri è facile tanto quanto mettere un piede sopra un masso sdrucciolevole.
Era con queste sensazioni che mi apprestavo a leggere “Riflessi nel ghiaccio”, convinto che per arrivare alla gioia della vetta – l’inaspettato finale – dovessi prima faticare su un ripido sentiero poco tracciato per poi inoltrarmi in un bosco di parole e idee incontaminate.
   Con l’incalzare del racconto, rimasi invece piacevolmente sorpreso dalla minuziosa descrizione delle cime intorno a Macugnaga e dalla ricerca di un mondo più a misura d’uomo, puro e vero come l’acqua gelida di montagna. Riflessioni come quelle sulla natura e sulla società contemporanea, caotica e sempre di corsa, non possono lasciarti indifferente: “La montagna mi ha insegnato che la vita è come il ripido crinale, non la scali ma la sali, così come la propria esistenza non si affronta, si vive… Quando capiremo ad un tratto, che il punto d’arrivo non è la meta prefissata, inizieremo a comprendere che l’essenza di un viaggio, è il viaggio stesso. Allora forse, smetteremo di correre e finalmente rallenteremo”
   Ma soprattutto mi sono intenerito leggendo le pagine che descrivono il legame tra padre e figlia, i veri protagonisti – insieme alla montagna – di questo libro; si percepisce il grande amore e lo spirito di protezione che un papà possa provare per i suoi figli:
“In un attimo capisco cosa vuol dire esserci, stare lì al momento giusto, quello del bisogno. Forse è proprio quello il senso nell’essere un padre presente. Affiancare senza invadere, sostenere se serve, con garbo e senza forzare…è stato sufficiente un semplice sorriso e la bufera si è trasformata per magia in gioco, in divertimento”
   E quando, ormai rilassato, credevo di essere arrivato illeso alla meta, ecco che tutto si capovolge... le sicurezze svaniscono repentinamente, cogliendoti ancora una volta alla sprovvista. Ecco stupirmi ancora di quella sua naturale capacità di mutare e sconvolgere la realtà, guardando il perimetro da un’angolazione sorprendente e mai convenzionale.
   Leggendo questo libro, non troverete risposte ma solo un velato interrogativo: quali sentieri bisogna intraprendere per arrivare al cospetto della nostra magnifica e silenziosa vetta?

                                                                                                 Fabio Rossi
  

1 commento:

  1. Qui potete trovare la recensione di Riflessi nel ghiaccio:
    http://licenzapoetica.com/poeti-in-licenza/riflessi-nel-ghiaccio/

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