La vita è come la salita di un
monte,
non puoi sapere cosa ti
attenderà dietro ad ogni spigolo.
Terrificante, meraviglioso.
A volte le pagine di un libro possono scorrere come le ore in una giornata autunnale. Le parole diventano ipnotiche, come le foglie che lievemente abbandonano il ramo sospinte da folate leggere. I loro colori intensi e variegati riempiono di magia il suolo, e così anche accumuli di frasi rivestono di meraviglia la mente. L'inaspettato è arcano e meraviglioso, genera sentimenti sconvolgenti e irrazionali: stupore, paura, felicità. Da un intreccio di emozioni personali è nato "Riflessi nel ghiaccio", una storia molto particolare, che parla di montagna (e che montagna), del sentimento paterno e di quello dei figli, di sogni, angoscie e riflessioni che ognuno affronta nel proprio quotidiano. Una ambientazione montana particolarmente avvolgente, a tratti esoterica nei contenuti, laddove il tangibile e l'intangibile si mescolano in un'amalgama in cui diviene difficile capire il confine dell'uno e dell'altro. Un viaggio profondo e delicato, che non può che far immedesimare e commuovere. Una scalata complicata e pericolosa quella della montagna più ardua: la vita.
Come introduzione al mio ultimo lavoro, lascio la presentazione al poeta e amico Fabio Rossi, che nella sua prefazione al libro ha colto in maniera chiara, ironica e lucida il particolare equilibrio narrativo e gli spunti di riflessione che cercavo di trasmettere.
Stefano Camòrs Guarda
Prefazione
Quando Stefano
mi chiese di scrivere la prefazione del suo nuovo libro, ne fui ovviamente
contento e orgoglioso ma, devo essere sincero, un velo di preoccupazione si
insinuò nei miei pensieri. Le storie che scrive, infatti, prima ti
incuriosiscono e appassionano con la loro scrittura fluida e lineare poi però,
pagina dopo pagina, ti colpiscono violentemente quando meno te lo aspetti.
I suoi libri
sono spigolosi e imprevedibili come le rocce delle montagne che ama scalare,
non sai mai cosa aspettarti; scivolare e cadere dietro ai suoi pensieri è
facile tanto quanto mettere un piede sopra un masso sdrucciolevole.
Era con queste sensazioni che mi apprestavo a leggere “Riflessi
nel ghiaccio”, convinto che per arrivare alla gioia della vetta –
l’inaspettato finale – dovessi prima faticare su un ripido sentiero poco
tracciato per poi inoltrarmi in un bosco di parole e idee incontaminate.
Con l’incalzare
del racconto, rimasi invece piacevolmente sorpreso dalla minuziosa descrizione
delle cime intorno a Macugnaga e dalla ricerca di un mondo più a misura d’uomo,
puro e vero come l’acqua gelida di montagna. Riflessioni come quelle sulla
natura e sulla società contemporanea, caotica e sempre di corsa, non possono
lasciarti indifferente: “La montagna mi
ha insegnato che la vita è come il ripido crinale, non la scali ma la sali,
così come la propria esistenza non si affronta, si vive… Quando capiremo ad un
tratto, che il punto d’arrivo non è la meta prefissata, inizieremo a
comprendere che l’essenza di un viaggio, è il viaggio stesso. Allora forse,
smetteremo di correre e finalmente rallenteremo”
Ma soprattutto
mi sono intenerito leggendo le pagine che descrivono il legame tra padre e
figlia, i veri protagonisti – insieme alla montagna – di questo libro; si
percepisce il grande amore e lo spirito di protezione che un papà possa provare
per i suoi figli:
“In
un attimo capisco cosa vuol dire esserci, stare lì al momento giusto, quello
del bisogno. Forse è proprio quello il senso nell’essere un padre presente.
Affiancare senza invadere, sostenere se serve, con garbo e senza forzare…è
stato sufficiente un semplice sorriso e la bufera si è trasformata per magia in
gioco, in divertimento”
E quando, ormai
rilassato, credevo di essere arrivato illeso alla meta, ecco che tutto si
capovolge... le sicurezze svaniscono repentinamente, cogliendoti ancora una
volta alla sprovvista. Ecco stupirmi ancora di quella sua naturale capacità di
mutare e sconvolgere la realtà, guardando il perimetro da un’angolazione
sorprendente e mai convenzionale.
Leggendo questo
libro, non troverete risposte ma solo un velato interrogativo: quali sentieri
bisogna intraprendere per arrivare al cospetto della nostra magnifica e
silenziosa vetta?
Fabio
Rossi
Qui potete trovare la recensione di Riflessi nel ghiaccio:
RispondiEliminahttp://licenzapoetica.com/poeti-in-licenza/riflessi-nel-ghiaccio/