08 Dicembre 2015, Immacolata, si ma cosa vuol dire?
E' arrivata senza troppo clamore, tutti presi a osservare
nefandezze su scala mondiale, quasi non l'abbiamo vista avvicinarsi, arrivare.
Il fatto saliente è forse che nessuno conosce più il reale significato della
parola “immacolata”. Certo non mi riferisco al senso religioso del termine, ma
al significato della parola. Non siamo più certi che esista qualcosa
d'immacolato, figuriamoci cogliere un messaggio superiore e spirituale. Ogni
cosa che possiamo toccare, ogni azione che vediamo compiere, anche quando non
palesa le proprie motivazioni, scopriamo avere alle spalle interessi nascosti,
ambizioni celate o subdoli progetti e promesse. D'immacolata non ricordo
nemmeno la neve, neanche quella scappate alle alte quote. Siamo riusciti a
inquinare anche quella. Da dove ripartire nel ricercare qualcosa che m’infonda
ancora la speranza di un qualcosa di immacolato. Forse, e sottolineo forse, è
proprio quello che mi manca, un esempio, un campione a cui tendere. Certo è
facile nascondersi dietro il velo delle filosofie o delle religioni, ma quello
non è un esempio, è un insegnamento. Quante volte è capitato di vedere qualcuno
elargire insegnamenti, ma poi compiere l'esatto contrario. Certo a elevarsi
professori ci si pavoneggia e si assecondano le proprie propulsioni alla gloria,
mentre a dare l'esempio si fa fatica, occorre spirito di sacrificio e costanza,
molta costanza. E' l'unico modo però, per dare un esempio a chi non ne ha, a
chi lo cerca per seguirlo come stile di vita. Manca forse la concentrazione, la
capacità reale di comprendere quali siano oggi le cose indispensabili da
tenere, da quelle che non lo sono. E tutto si focalizza sul benessere
dell'individuo, mandando in malora il pianeta e la vita di tutte le altre
persone. Mi torna in mente un film da titolo il Marchese del Grillo, così è
oggi, le cose si sanno, gli obblighi si conoscono, ma a me non si applicano; “Perché io sò io, e voi non siete un cazzo”.
L'interesse personale non gioverà per
sempre al ricco, perché quando ci sarà da respirare solo veleno, lo respirerà
anch'egli. Quando dovrà combattere contro la malattia, che non pensi che la
ricchezza lo guarisca; allevierà il dolore, soffrirà in una camera lussuosa o
forse non soffrirà perché drogato a dovere, ma di certo una fine giungerà anche
per lui. Forse l'amore è immacolato, ma s'intravedono i segni dell'usura del
tempo. La possessione viene confusa con l'amore, il comando e il controllo
vengono presi come simboli di un amore. Addirittura la violenza e un
incomprensibile sacrificio, vengono intesi come atti in devozione di un amore
superiore. Certo che la mente umana è pericolosa e mai immacolata, proprio
perché umana. Allora se non gli esempi, mi rimangono i gesti; quelli si
immacolati, nella loro impalpabile durata. La carezza ad un figlio, il sorriso
ad un genitore, l'abbraccio tra amici nella sofferenza e il conforto di una
parola nel tempo dello sfogo. Ancora nel mondo, una brezza profumata che
accarezza il viso, la meraviglia risvegliata nella fioritura cangiante e
ancora, lo struggersi davanti al tramonto infuocato e la maestosità del mondo
visto da una vetta. Certo questi accenni di fiamma non saranno mai visibili come
l'incendio di una pira, come la vita di un popolo Giusto, ma insinueranno
nell'anima un lieve bagliore, costante e ambito, se assaporato. Un tenue
segnale che indica la via, qualcuno potrebbe dire quasi una stella cometa da
seguire. Se per immacolato intendo senza macchia, ovvero, senza che nulla
intacchi il suo scopo, il suo senso, allora l'unica cosa davvero immacolata che
vedo è il male. Imperturbabile al tempo, sofisticato nell'espressione e
infinito, nella durata e nell'intensità. Mi chiedo se allora in una festa come
questa sia giusto parlare di ciò che è buono, perseverando in ciò che non lo è.
Non sarebbe meglio enfatizzare, almeno a noi stessi, ciò che di immacolatamente
malvagio abbiamo compiuto, per vergognarci, per sentirci deboli e nudi di
fronte alla verità. Certo non è un argomento per i bambini, ma per gli adulti
si. E risvegliati alla nostra vista i vizi e le storture del nostro
atteggiamento, che ormai consideriamo normali, potremmo finalmente cercare di
cambiare la nostra direzione verso un obiettivo diverso, verso le cose davvero
essenziali. Mi guardo allo specchio e se penso a tutto ciò, rinnego il mio
stile di vita, che è comodo per me, ma è
veleno, schiavitù e morte per qualcun’altro. Mi chiedo cosa ancora io stia
aspettando, ad abbandonare il mondo e scegliere un ascetico isolamento. La
responsabilità, ecco la catena, il senso di responsabilità che ho verso chi,
nonostante tutto in me, ancora cerca un esempio da seguire, più che un
dispensatore di belle parole. Soffocherò quel senso di evasione e mi
accontenterò di raccogliere i piccoli gesti, come si raccolgono le conchiglie
dalla spiaggia, per avere il ricordo del mare, dell'infinito e della libertà.
Allora sarà forse la fatica dell'esempio trasmesso ad essere veramente
immacolata. Allora saprò cosa festeggiare, o almeno non mi lusingherò
nell’avere un magnifico pacco regalo, ma vuoto all'interno.
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