mercoledì 9 dicembre 2015

Diario di un uomo sospeso…, Immacolata, si ma cosa vuol dire?


08 Dicembre 2015, Immacolata, si ma cosa vuol dire?
 
E' arrivata senza troppo clamore, tutti presi a osservare nefandezze su scala mondiale, quasi non l'abbiamo vista avvicinarsi, arrivare. Il fatto saliente è forse che nessuno conosce più il reale significato della parola “immacolata”. Certo non mi riferisco al senso religioso del termine, ma al significato della parola. Non siamo più certi che esista qualcosa d'immacolato, figuriamoci cogliere un messaggio superiore e spirituale. Ogni cosa che possiamo toccare, ogni azione che vediamo compiere, anche quando non palesa le proprie motivazioni, scopriamo avere alle spalle interessi nascosti, ambizioni celate o subdoli progetti e promesse. D'immacolata non ricordo nemmeno la neve, neanche quella scappate alle alte quote. Siamo riusciti a inquinare anche quella. Da dove ripartire nel ricercare qualcosa che m’infonda ancora la speranza di un qualcosa di immacolato. Forse, e sottolineo forse, è proprio quello che mi manca, un esempio, un campione a cui tendere. Certo è facile nascondersi dietro il velo delle filosofie o delle religioni, ma quello non è un esempio, è un insegnamento. Quante volte è capitato di vedere qualcuno elargire insegnamenti, ma poi compiere l'esatto contrario. Certo a elevarsi professori ci si pavoneggia e si assecondano le proprie propulsioni alla gloria, mentre a dare l'esempio si fa fatica, occorre spirito di sacrificio e costanza, molta costanza. E' l'unico modo però, per dare un esempio a chi non ne ha, a chi lo cerca per seguirlo come stile di vita. Manca forse la concentrazione, la capacità reale di comprendere quali siano oggi le cose indispensabili da tenere, da quelle che non lo sono. E tutto si focalizza sul benessere dell'individuo, mandando in malora il pianeta e la vita di tutte le altre persone. Mi torna in mente un film da titolo il Marchese del Grillo, così è oggi, le cose si sanno, gli obblighi si conoscono, ma a me non si applicano; “Perché io sò io, e voi non siete un cazzo”.  L'interesse personale non gioverà per sempre al ricco, perché quando ci sarà da respirare solo veleno, lo respirerà anch'egli. Quando dovrà combattere contro la malattia, che non pensi che la ricchezza lo guarisca; allevierà il dolore, soffrirà in una camera lussuosa o forse non soffrirà perché drogato a dovere, ma di certo una fine giungerà anche per lui. Forse l'amore è immacolato, ma s'intravedono i segni dell'usura del tempo. La possessione viene confusa con l'amore, il comando e il controllo vengono presi come simboli di un amore. Addirittura la violenza e un incomprensibile sacrificio, vengono intesi come atti in devozione di un amore superiore. Certo che la mente umana è pericolosa e mai immacolata, proprio perché umana. Allora se non gli esempi, mi rimangono i gesti; quelli si immacolati, nella loro impalpabile durata. La carezza ad un figlio, il sorriso ad un genitore, l'abbraccio tra amici nella sofferenza e il conforto di una parola nel tempo dello sfogo. Ancora nel mondo, una brezza profumata che accarezza il viso, la meraviglia risvegliata nella fioritura cangiante e ancora, lo struggersi davanti al tramonto infuocato e la maestosità del mondo visto da una vetta. Certo questi accenni di fiamma non saranno mai visibili come l'incendio di una pira, come la vita di un popolo Giusto, ma insinueranno nell'anima un lieve bagliore, costante e ambito, se assaporato. Un tenue segnale che indica la via, qualcuno potrebbe dire quasi una stella cometa da seguire. Se per immacolato intendo senza macchia, ovvero, senza che nulla intacchi il suo scopo, il suo senso, allora l'unica cosa davvero immacolata che vedo è il male. Imperturbabile al tempo, sofisticato nell'espressione e infinito, nella durata e nell'intensità. Mi chiedo se allora in una festa come questa sia giusto parlare di ciò che è buono, perseverando in ciò che non lo è. Non sarebbe meglio enfatizzare, almeno a noi stessi, ciò che di immacolatamente malvagio abbiamo compiuto, per vergognarci, per sentirci deboli e nudi di fronte alla verità. Certo non è un argomento per i bambini, ma per gli adulti si. E risvegliati alla nostra vista i vizi e le storture del nostro atteggiamento, che ormai consideriamo normali, potremmo finalmente cercare di cambiare la nostra direzione verso un obiettivo diverso, verso le cose davvero essenziali. Mi guardo allo specchio e se penso a tutto ciò, rinnego il mio stile di vita, che è comodo per me,  ma è veleno, schiavitù e morte per qualcun’altro. Mi chiedo cosa ancora io stia aspettando, ad abbandonare il mondo e scegliere un ascetico isolamento. La responsabilità, ecco la catena, il senso di responsabilità che ho verso chi, nonostante tutto in me, ancora cerca un esempio da seguire, più che un dispensatore di belle parole. Soffocherò quel senso di evasione e mi accontenterò di raccogliere i piccoli gesti, come si raccolgono le conchiglie dalla spiaggia, per avere il ricordo del mare, dell'infinito e della libertà. Allora sarà forse la fatica dell'esempio trasmesso ad essere veramente immacolata. Allora saprò cosa festeggiare, o almeno non mi lusingherò nell’avere un magnifico pacco regalo, ma vuoto all'interno.  

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