venerdì 5 gennaio 2018

Cento anni appena

Cento anni fa, nel 1918, la prima guerra mondiale diventava storia. Sembrano passate ere geologiche e le battaglie combattute assumono nel tempo l'evanescenza del mito, interponendo distanze tra il sangue e le righe di un testo scolastico. I campi di quelle battaglie sono invecchiati, ma non hanno potuto morire come i reduci, le trincee incolmabili rughe, testamento di afflizione. Il ricordo, la conoscenza, devono essere vessillo, non di nazionalismo, ma di umana pietà. 



Nel ricordo degli uomini, dei ragazzi, che nulla c'entravano con le lotte di confine, ma che quel confine l'hanno segnato con il proprio sangue.

Trincea     

Gli anni non sono poi molti
ma mi vestono d'anziano.
Appesantiscono un zaino affardellato,
liso da fatica e paure.
Non ho capriole di fumo
in cui smarrire i pensieri,
nel tepore di una spessa coperta
affievolisce lo sguardo, il ricordo.
Il freddo delle notti all'aperto,
gli occhi supplicanti del dolore,
la soffocante, comoda, indifferenza.
Nella tormenta mulinano alibi,
cristallizza la speranza.
Ho smarrito le sagome dei monti
in quel bracere spento.



Stefano Camòrs Guarda

Nessun commento:

Posta un commento