mercoledì 25 settembre 2013

Il treno nella notte, pensieri di un padre ansioso (Train in the night, thoughts of an anxious father).


Il treno nella notte

Agitata notte estiva,
lenta, sospirata ricerca d'un sonno ristoratore,
che da tempo immemore non concede più cordiale visita.
Pensieri irrequieti volteggiano come polvere,
nella penombra della stanza,
scansando fili di luna, onirici tentacoli.
Il ricordo volge al giorno
al logico, al quotidiano
e impulsiva rabbia sale dentro,
divampa d'intelletto pira:
"Si fossi foco, brucerei lo monno
si fossi acqua, l'annegherei".
Il rumore di un treno scorre in lontananza,
memorie d'un tempo passato,
di viaggi notturni alla ricerca dei sogni.
Un cigolio arriva dalla stanza a fianco,
due fanciulli illudono il futuro
d'ingenua spensieratezza.
Capisco che quel treno non è più per me,
il mio posto è qui, immoto,
presente faro nella burrasca,
a salvaguardia dei binari
che conducono all'ignoto.
Resistere e insistere quindi,
istintivo sopravvivere.
Mi rassegno a ciò che pur aspra,
è mera evidenza.
Non per rinuncia, ma assennata responsabilità.
Socchiudo gli occhi e ascolto il silenzio senza tempo,
nervose umide veglie,
pregne del passato.
Zavorra irreversibile al rapido incedere,
mi rilasso e torno a non dormire.


Camòrs


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